Da quando Foton Lovol International Heavy Industry si è accaparrata un manager del calibro di Andrea Bedosti, assegnandogli il rango di Senior Vice President, sono in molti a chiedersi che cosa bolla in pentola a Calderara di Reno, nei pressi di Bologna.
Qui, infatti, la multinazionale cinese, che già aveva assoldato nel suo team dirigenziale Massimo Zubelli, proveniente dal gruppo Sdf, ha impiantato da qualche anno il proprio European Agricultural Equipment Technology Center, il cui lavoro, in sinergia con quello degli altri tre centri R&D di Cina e Giappone (complessivamente sono coinvolte oltre 1.400 persone), per garantire l’allineamento dell’innovazione agli standard internazionali, è destinato a supportare un ambizioso programma espansionistico.
AMBIZIOSI PROGRAMMI DI CRESCITA
I traguardi nel breve-medio termine sono ben delineati: nel 2015 si punta a far salire il fatturato complessivo del gruppo – che nel 2012 ammontava a 17,7 miliardi di RMB (all’incirca 2,8 miliardi di dollari) – a quota 55 miliardi di RMB e di questi 15,1 miliardi (di cui 2,5 realizzati sui mercati esteri) dovrebbero provenire dal settore dalle macchine ed attrezzature agricole che, insieme alle macchine per l’edilizia e ai veicoli a motore, costituisce il core business di Foton Lovol. Da segnalare inoltre la produzione di motori e trasmissioni, destinate anche ai trattori (120 pezzi al giorno).
Ancor più velleitari gli obiettivi per il 2020: 160 miliardi di RMB di fatturato complessivo, di cui 40,2 garantiti dal segmento agricolo, con un incidenza dell’export sul giro d’affari del settore pari al 50 per cento, e il rango di quarto costruttore mondiale, sempre con riferimento alle macchine per l’agricoltura.
AZIENDA LEADER IN CINA
Sebbene ancora poco conosciuta all’estero, Foton Lovol, fondata nel 1998, costituisce a livello nazionale un’impresa chiave nel settore hi-tech, i suoi prodotti di punta sono puntualmente premiati come i più competitivi della Cina e Lovol (a livello di marchi indicativamente Foton è il brand scelto per i mercati esteri, mentre Lovol viene utilizzato su quello domestico) è tra i 500 più importanti brand di questa immensa nazione uno di quelli con il tasso di crescita più elevato, tant’è vero che il suo valore si è praticamente quadruplicato tra il 2008 e il 2013, passando da poco più di 7 miliardi di yuan a 21,5 miliardi di yuan.
TRATTORI E MIETITREBBIE
Nel 2011 le vendite di Foton Lovol nel settore agricolo hanno raggiunto le 140 mila unità, con un tasso di crescita medio annuo del 4,9%, e comprendono trattori di varie dimensioni (la gamma attualmente copre un range di potenze da 20 a 325 cavalli) e macchine per la raccolta di grano, mais, riso, colza e soia.
La società afferma di essere già da diversi anni leader sul mercato cinese nelle vendite di trattori e mietitrebbie e dichiara per queste ultime un market share del 70%. Da qui al 2020 la produzione dovrebbe allargarsi, in una prima fase, a macchine per la raccolta dei foraggi, per la protezione delle piante e della lavorazione del terreno e, in una seconda fase, a macchine per la raccolta di prodotti speciale, come il cotone, e ad attrezzature per la semina.
DA IMPRESA LOCALE A SOCIETÀ GLOBALE
Foton Lovol si avvale di oltre 1.000 fornitori e 2.000 dealer sul territorio cinese e sta implementando sui mercati esteri una rete di vendite e assistenza che copre 120 Paesi ed è formata da più di 300 concessionari. La strategia in atto è quella di trasformarsi da impresa locale a società globale mantenendo la propria leadership nel mercato cinese, realizzando nuovi insediamenti produttivi in Brasile, Russia ed India, per affermarsi su quei mercati, e conquistando posizioni e quote di mercato in Europa e Nord America.
Fonte: Meccagri