Il rango di marchio leader della tecnologia avanzata nel settore dei sollevatori telescopici va mantenuto e consolidato. Merlo lo sa bene e sta negli ultimi tempi proponendo una generazione completamente nuova di macchine in termini di qualità, contenuti innovativi e prestazioni, frutto di quel profondo rinnovamento del processo produttivo – intrapreso da due anni a questa parte e oggi giunto al massimo livello di automazione – che ha determinato la totale trasformazione dello stabilimento di San Defendente di Cervasca (Cuneo), aggiornato per poter accogliere le nuove tecnologie modulari che hanno di fatto rivoluzionato le modalità di progettazione, realizzazione e commercializzazione adottate dal gruppo cuneese.
IL MODULARE, UN IMPATTO A 360°
Ogni organo principale del telescopico viene ora prodotto in linee parallele, assemblato in sottogruppi e collaudato integralmente prima di essere trasferito alla linea principale per l’assemblaggio finale, dopodiché, al termine della linea, il mezzo viene completato, personalizzato e ulteriormente testato. Il telescopico, in pratica, viene scomposto in singoli blocchi (assimilabili a dei mattoncini) che, una volta assemblati, permettono di ottenere una macchina completa.
Questo approccio modulare consente un’offerta migliorata a 360 gradi, perché garantisce un incremento sia della qualità del prodotto sia del numero di versioni disponibili (i moduli infatti possono essere combinati tra loro in maniera differente), coniugato ad una ottimizzazione degli aspetti logistici, dei tempi di industrializzazione e dell’efficienza del servizio ricambi tanto in azienda quanto presso i dealer.
LA NUOVA GAMMA TURBOFARMER II: TRE MODELLI E VENTI VERSIONI
Perfetta incarnazione del potenziale della rinnovata filosofia industriale sposata dalla società piemontese, approda in prima fila sotto i riflettori di Eima 2014 la nuova famiglia di sollevatori telescopici agricoli di gamma media firmata Merlo. Si tratta dei nuovi modelli Turbofarmer TF 38.7, TF 38.10 e TF 42.7, presentati in una ventina di versioni diverse, con bracci da 7 a 10 metri e portate da 3,8 a 4,2 tonnellate, e ai vertici per sicurezza, efficienza, rendimento e comfort.
DUE MOTORIZZAZIONI TIER 4 INTERIM
Oltre ad offrire le progredite soluzioni tecnologiche brevettate Merlo, la serie Turbofarmer II è equipaggiata con due motorizzazioni, entrambe Deutz ed emissionate Tier 4 interim: una unità da 3,6 litri e 122 cavalli di potenza dotata di sistemi Egr e Doc senza filtro particolato e AdBlue e l’altra da 4,1 litri e 156 cavalli con Doc e filtro Dpf.
PTO MECCANICA SELEZIONABILE DALLA CABINA
Interamente personalizzabili, come visto, i nuovi Turbofarmer Medium Duty modulari diventano ancora più versatili grazie alla disponibilità di una presa di forza meccanica (velocità 540/1.000 giri al minuto) – prerogativa aggiuntiva rispetto ai modelli precedenti – che consente lavorazioni trainate con carri unifeed, rotoimballatrici, seminatrici ed irroratrici.
SICUREZZA DI SERIE
Nuovi traguardi in materia di sicurezza, priorità assoluta in casa Merlo, vengono raggiunti grazie alla presenza di serie dell’esclusivo sistema CDC per il controllo dinamico del carico, in grado di verificare costantemente le condizioni di stabilità longitudinale della macchina fornendo in tempo reale all’operatore, che può visualizzarle su un ampio display a colori posizionato in cabina, tutte le informazioni relative alla condizione di stabilità del mezzo.
Il sistema Merlo CDC, poi, riconosce automaticamente l’attrezzatura (mediante un sensore) nel momento in cui questa viene agganciata alla zattera, configurando in tempo reale, in base all’attrezzo in uso, tutti i parametri di sicurezza e di funzionamento della macchina.
SISTEMI INNOVATIVI
Sempre al fine di potenziare sicurezza operativa e flessibilità, poi, i nuovi Turbofarmer modulari possono disporre, su numerose versioni, di specifiche innovative come il sistema TT (Tilting e Traslazione) per la correzione dell’inclinazione trasversale del telaio fino a 6° (10%) e lo spostamento laterale del braccio fino a 530 millimetri (Merlo, va ricordato, produce al suo interno i bracci dei propri sollevatori telescopici).
Di serie inoltre il dispositivo Tac-Lock per l’aggancio e lo sgancio rapido delle oltre trenta attrezzature diverse, anch’esse di produzione propria.
LA CABINA PIÙ AMPIA DEL MERCATO
Il quadro relativo alla sicurezza è completato dalla conformità della cabina alle norme Rops e Fops di livello 2. Cabina rinnovata nel design e predisposta per la pressurizzazione che garantisce appieno il comfort dell’operatore con i suoi 1.010 millimetri di larghezza (è la più ampia della categoria) e i suoi elevati standard in termini di insonorizzazione, climatizzazione, ergonomia e dotazioni tecnologiche. Alla versione standard su silent-block si affianca la cabina CS provvista di un esclusivo sistema di sospensioni idropneumatiche, attivabile dal conducente anche con macchina in movimento, che permette di assorbire le sollecitazioni e le vibrazioni trasmesse dal terreno all’abitacolo.
OPZIONI IMPIANTO IDRAULICO
Particolarmente versatile anche l’offerta idraulica, che spazia dalla pompa ad ingranaggi con distributore a centro aperto e joystick elettromeccanico montata sulle versioni basic a quella – a cilindro variabile, distributore Load Sensing a centro chiuso, controllo Flow-sharing e joystick elettronico – presente sui telescopici a cabina sospesa.
MOVIMATICA E CAN BUS
Tra le tecnologie di punta condivise dai Turbofarmer di ultima generazione spicca anche l’implementato dispositivo Merlo Mobility che consente di visualizzare in remoto le informazioni relative alla macchina su browser o tramite App da smartphone: per adesso vengono forniti posizionamento del telescopico e antifurto, ma dalla fine dell’anno sarà possibile usufruire delle funzioni di analisi delle condizioni in cui il mezzo ha operato, di gestione della manutenzione e di diagnostica in remoto.
I nuovi modelli possono inoltre contare su uno schema elettrico di tipo can-bus che, uniformando le soluzioni, permette una notevole semplificazione del layout e del montaggio della componentistica con sensibili benefici nelle operazioni di manutenzione e diagnosi del mezzo.
TRASMISSIONE IDROSTATICA CON EPD
Come è nella tradizione Merlo, infine, i telescopici sono equipaggiati di trasmissione idrostatica a due velocità munita di serie di EPD (Eco Power Drive), che svincola il regime motore dal pedale dell’acceleratore consentendo una riduzione dei consumi pari al 18%, e in opzione di EPD Plus con modalità Speed Control finalizzata a mantenere costante la velocità di avanzamento. Per di più, su tutti i modelli dotati di joystick elettronico è disponibile il sistema EPD Top che consente il controllo automatico dei giri del motore direttamente mediante, appunto, il joystick.
Ad assicurare alti livelli di efficienza, intesa non solo in termini di maggiore produttività ma anche in quelli di risparmio energetico, provvede il cambio MCVTronic, presente su versioni specifiche della gamma: una trasmissione a variazione continua (prodotta all’interno dell’azienda) dotata di due motori idrostatici che, a seconda delle situazioni operative, lavorano in tandem o singolarmente.
Questo permette di trasferire la coppia massima alle basse velocità, ottenendo accelerazioni fluide senza interruzioni di coppia da zero a 40 chilometri orari. Per garantire una efficace pulizia dei radiatori, inoltre, i nuovi Turbofarmer di Merlo sono provvisti di serie anche di sistema Fan Drive, che consente di cambiare il senso di rotazione, da aspirante a soffiante, della ventola.
Fonte: Meccagri