Sono a spiegarvi la modifica da me ideata e realizzata su una delle mie trattrici, nello specifico si tratta di un Same Atlanta 45 a 4 rm. La modifica consiste nell’applicazione di una pompa oleodinamica per alimentare un circuito indipendente di servizi idraulici ausiliari.Non mi dilungo molto sulla parte relativa ai distributori, la mia scelta è ricaduta su un gruppo da 3/8” con 2 distributori, uno dei quali a 4 posizioni, cioè con la posizione flottante.
Ho scelto di posizionarlo sulla pedana di destra della trattrice senza tagliare né rimuovere nulla, solo forando, con 2 fori da Ø8 mm, la parte inclinata posteriore verso il semiasse. Per portare le leve in una posizione comoda ho utilizzato della tiranteria realizzata ad hoc. Le tubazioni in partenza, in arrivo e quelle che vanno alle prese rapide le ho realizzate in ferro saldando i raccordi, questo soprattutto per un motivo estetico e anche per il discorso economico.
Il serbatoio indipendente è stato realizzato con lamiera da 3 mm piegata e poi saldata, è situato al posto di una delle 2 batterie originali; posto rimasto libero in quanto non monto più le 2 batterie da 6 volt (sono parecchio costose) in favore di una da 12 volt 100 Ah.
La pompa che ho scelto è una Vivoil serie XV2P gruppo 2 da 17 cc/giro.
Quindi, considerando che la presa di potenza al regime minimo del trattore fa circa 600 giri al minuto e al regime nominale ne fa 1300, avremo una portata compresa tra 10 e 22 litri al minuto.
La pompa ho pensato di istallarla collegandola direttamente alla presa di forza ventrale della trattrice. La trattrice ne era sprovvista, ma io avevo tutti gli “ingredienti” per montarla in quanto, tempo prima, l’avevo smontata dall’altro atlanta45 che possiedo perché non era utilizzata.
La presa di forza è situata sull’albero della pdp che corre nel corpo di unione tra la campana frizione ed il cambio.
La presa di forza era originariamente dotata di una puleggia a 3 gole che permetteva l’uso di cinghie trapezoidali per comandare una falciatrice laterale, tolta la puleggia rimane una flangia forata alla quale ho applicato un adattatore da me costruito al tornio, il quale ha da una parte la sede conica per la pompa e dall’altra la battuta per la flangia esistente.
Naturalmente il vantaggio è quello di poter escludere la rotazione alla pompa quando non è usato l’impianto oleodinamico, con evidente risparmio di energia e di usura.
La pompa è solidale con la flangia dalla quale prende il moto, ho poi realizzato una piastra con due tamponcini di gomma che ne evitano la rotazione e premettono, al contempo, alla pompa di avere quel minimo gioco di cui ha bisogno durante la rotazione.
Ho poi rifatto la lamierina che funge da paratia tra il corpo frizione e il vano della presa di forza in quanto quella originale, dritta, non andava più bene perché la pompa invade un po’ la campana frizione.
Naturalmente sono insorti dei problemini dovuti sia all’inesperienza sia alla mia poca preparazione tecnica (magari fossi un ingegnere…); il problema principale, che devo ancora risolvere, è la tubazione di aspirazione della pompa che, soprattutto con olio freddo nella stagione rigida, non permette, a causa della lunghezza e del diametro interno, un flusso sufficiente di olio alla pompa causando un funzionamento anomalo. Ora la tubazione è da ½ “, andrò a sostituirla con una da ¾ oppure con un tubo da 25 mm con spessore ridotto.
Per il resto, durante la stagione calda, funziona a dovere e quindi mi ritengo soddisfatto della mia realizzazione.
Se qualcuno vuole qualche delucidazione non ha che contattarmi, sarò ben lieto di integrare quanto sopra esposto.
Articolo a cura di ANGELILLO