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Per lo specifico mercato del sol levante, le varie case costruttrici locali, Kubota, Yanmar, Iseki, Shibaura, Mitsubishi e altre minori, hanno realizzato trattori di taglia ridotta per gli usi delle aziende risicole e dotati di zappatrici rotative adatte specificatamente allo scopo.

A motivo di un veloce ricambio dei trattori aziendali, l’usato di risulta, ha preso la strada dei mercati esterni che per motivi di minore ricchezza o mancanza mezzi similari, stanno trovando collocazione.

Generalmente, le macchine arrivate sul nostro mercato, sono principalmente Kubota o Iseki e vengono rivenduti nello stato in cui si trovano (purché accettabili) oppure dopo averli sottoposti a congrue revisioni.

Si consideri che le macchine “allo stato brado”, cioè alienate dalla nazione d’origine non dispongono (in genere) di certificazione o documenti tali da poterle usare in campo lavorativo ufficiale, poiché non rispondenti alle normative di sicurezza attualmente in vigore.


LA MACCHINA
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Il Kubota XB 1 bulAce, pur essendo di statura minima, ha tutte le caratteristiche di un trattore ben più grande e ne condivide, sostanzialmente, i pregi e i difetti; dal punto di vista meccanico sembra un Fiat Nastro Oro pantografato in piccolo e addirittura la colorazione ne ricalca i toni.

Va ricordato che negli anni 70-80 la Kubota produsse trattori in collaborazione con la Fiat e che dal lato estetico, e non solo, erano simili.

Caratteristica principale è di avere in dotazione una zappatrice rotativa esclusivamente dedicata e accordata alle caratteristiche meccaniche del trattore; l’aggancio è realizzato con soluzione de tipo a due punti centrali, con registrazione della profondità tramite carrellino posteriore a ruote pivottanti.

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Strutturalmente il trattore si presenta a struttura portante con semitelaio anteriore di irrigidimento,

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il motore è un 3 cilindri diesel,

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iniezione indiretta in precamera di combustione e candelette di preriscaldo, cilindrata totale di 740 cc, potenza di 16 cv din  a 2600 giri min, raffreddamento ad acqua a circolazione forzata con pompa e termostato, radiatore, lubrificazione forzata con filtro, pompa iniezione in linea sommersa con regolatore di giri e supplemento automatico avviamento,

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filtro a cartuccia in bicchiere di vetro, filtro aria a secco con prefiltro a ciclone integrato.

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Silenziatore di scarico laterale sottocofano, avviamento elettrico, dispositivo alzavalvole, generatore inglobato nella pompa acqua, ventilatore radiatore in plastica azionato da cinghia trapezoidale e galoppino tenditore.

Batteria da 45/50 ah situata davanti al radiatore, n° 2 fusibili volanti collocati vicino la batteria, avvisatori acustico, fari biluce anteriori e indicatori di direzione sui parafanghi posteriori; spie segnalatrici di bassa pressione olio e carica batteria poste sul quadro strumenti, spia candelette con 4° candeletta in bussolotto visibile, contaore elettrico, interruttore a chiave dei servizi con inserzione candele e avviamento motore.

Indicatore livello serbatoio analogico meccanico sempre in funzione.

Frizione monodisco monostadio a secco, con pulsante di bloccaggio pedale abbassato, cambio di velocità a 3 marce avanti e 1 retromarcia, più riduttore a due stadi per un totale di 6av+2rm; presa di forza a due velocità (540 e 1000 giri), bloccaggio differenziale a pedale a sgancio automatico, freni a disco all’uscita differenziale ad azionamento indipendente, freno di stazionamento con dispositivo di cricchetto agente sui pedali abbassati, sollevatore idraulico con leva “alza-abbassa” e protezione contro i fondo corsa, pompa olio comandata dal motore.

Pneumatici anteriori 5-12, 2 ply rating (Bridgestone Farm Service Lug-M), posteriori 7-14 2 ply rating (Bridgestone Farm Service lug Special)

Trazione anteriore sempre in presa con differenziale anteriore centrale ma non coassiale, dispositivo di sterzo senza giunti ma funzionante col principio delle coppie coniche con compito di riduttore finale.

Carreggiata anteriore fissa, posteriore registrabile con disco scorrevole su semiasse; attacchi per gemellaggio ruote posteriori.

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Sterzo a comando meccanico con barra di accoppiamento ruote anteriori.


DATI PRINCIPALI

 

 

carreggiata anteriore                          75 cm

carreggiata posteriore                        83 cm

passo                                                 124 cm

larghezza massima                            103 cm

lunghezza max (trattrice isolata)      199 cm

lunghezza max con fresa                   329 cm

luce libera da terra                             24 cm

altezza al volante                              112 cm

altezza piano seduta                           77 cm

larghezza fresa fuori tutto                 108 cm

larghezza fresa di lavoro                    90 cm

 

Motore tipo                                      D750

alesaggio                                          67 mm

corsa                                                 70 mm

cilindrata                                          740 cc

potenza                                             16 cv din a 2600 giri min.

regime max                                       2800 giri min.

capacità impianto lubrificazione      3,9 litri

capacità impianto raffreddamento    4.6 litri


ESPERIENZA DI UTILIZZO

CARROZZERIA

L’estetica è tipicamente giapponese e si osservano le forti influenze culturali tipiche di un certo periodo;

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linee tese e volumi netti, raccordi brevi e una certa attenzione nel non lasciare troppi spazi vuoti, la piattaforma è realizzata in materiale plastico con stampo unico non ostante un disegno molto elaborato e si integra perfettamente con il resto della carrozzeria (in lamiera d’acciaio).

Molto eleganti le bandine laterali grigie di protezione, che occultano la vista del motore; il silenziatore è nascosto dal consistente giro cofano.

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Il cofano è incernierato anteriormente ed è dotato di levetta di fermo antichiusura accidentale, la posizione di chiusura è garantita da due robusti ganci metallici con maniglia (uno per parte).

La parte anteriore delle pedane ha una protezione verticale per proteggere da eventuali spruzzi.

Il cruscotto è composto da un’ampia cuffia in materiale plastico nero rigido e ben fatto;

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la strumentazione è molto scarna, composta da un contaore totalizzatore elettrico, indicatore gasolio analogico meccanico sempre in funzione (molto utile), spie pressione olio e generatore, spia candelette (candeletta supplementare a spiralina direttamente visibile), spia pressione olio e generatore.

Seguono i comandi per gli indicatori di direzione e comando luci.

Grave la mancanza di un qualsiasi indicatore di temperatura acqua, nemmeno una spia; gli strumenti che appaiono nelle foto son stati aggiunti dal sottoscritto.

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Accessibilità discreta a causa del limitato spazio disponibile, il posto guida è abbastanza comodo per le persone di corporatura medio piccola, i più grandi potranno lamentare una seduta troppo “sulle punte” del fondoschiena e ginocchia in alto, che alla lunga può causare stanchezza.

I vari comandi a mano e a pedale si manovrano agevolmente, ad esclusione del blocco differenziale, praticamente impossibile da azionare rimanendo seduti a causa di una molla di contrasto molto rigida e di una ergonomia impossibile.

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MOTORE

Il 3 cil. Kubota è un’ottima unità, avviamento sempre pronto col supplemento automatico, candelette che necessitano di circa 20 secondi, è disponibile pure l’azavalvole per gli avviamenti più difficoltosi ma la bassa inerzia del leggero volano non aiuta.

Rumorosità abbastanza contenuta (inavvertibile quella di scarico), fumosità limitata negli usi normali e sensibilmente visibile a pieno carico e ancor di più in fase di avviamento a motivo del supplemento automatico.

Il motore si distingue per una eccellente brillantezza e spiccata facilità a prendere i giri; d’altro canto, però, è sensibile la mancanza di un efficace effetto volano per cui è facile, in alcuni frangenti, che il motore si spenga per mancanza di coppia motrice, perciò è sempre bene tenerlo su di giri prima di dare il carico.

Vibrazioni nettamente percepibili ma ininfluenti per quanto riguarda il confort di marcia e lavoro

Lo spegnimento avviene spostando verso l’alto un pomello dell’asta di comando acceleratore (dal posto guida) e che consente una zona di aggancio di sicurezza che impedisce il successivo avviamento se non lo si sblocca azionando l’acceleratore a mano, altrimenti il motore gira ma non parte.

Nell’esperienza d’uso non si sono riscontrati consumi di acqua o olio, il consumo di gasolio è basso in assoluto ma proporzionale alla poca potenza disponibile, con un massimo di 2 litri ora nell’uso intensivo con la fresa.

TRASMISSIONE

Il cambio di velocità appare ben scalato e con una prima velocità adatta all’uso della fresa, la velocità massima è limitata in modo da non trovarsi in pericolo causa le dimensioni minime del trattore; la leva è sistemata a sinistra del posto guida ed è di agevole azionamento nella sua griglia di guida, per con un gioco sensibile.

Le marce non sono sincronizzate ma non comporta disagi, la leva del riduttore è a portata di mano e di agevole azionamento, la prima retro è lenta e limita un po’ i tempi, la seconda velocità avanti è utilizzabile anche con la fresa, specie in seconda passata.

Anche l’inserzione della pdp è agevole, la trasmissione è silenziosa e non trasmette calore al posto guida, la frizione (unica per cambio e pdp) è di dolce azionamento e graduale; essa dispone di un “blocco pedale abbassato” tramite un pulsante da azionare (si preme il pedale, si abbassa il bottone e il pedale rimane giù), però è un dispositivo da usare con criterio e il meno possibile poiché sollecita lo spingi disco, gli anelli di rasamento motore e la boccola nel volano per guida albero porta frizione; forse a causa di ciò (col proprietario precedente) si è riscontrata l’usura totale della boccola sopracitata.

FRENI

Straordinariamente  potenti e in grado di bloccare il trattore all’istante, perfetti per l’uso separato , sono però poco graduali; necessitano di sforzo minimo

ASSALE ANTERIORE e STERZO

L’oscillazione è limitata ma l’angolatura di sterzo è notevole e consente manovre in ambiti strettissimi, lo sterzo è dolce e leggero ma tende a diventare irreversibile nei fondo corsa.

La dt sempre inserita tende a frenare la macchina mentre percorre le curve strette; sul cemento rimangono  visibili i segni dei talloni delle ruote esterne anteriori a causa degli strisciamenti imposti dalla diseguaglianza delle circonferenze idealmente descritte.

ORGANI DI TRAINO

Assenti ma è stato facile approntarli sia posteriormente che davanti.

Anteriormente è presente solo un gancio ad uncino sul lato destro del longherone a lato del motore, ma è adatto solo per disincagliamenti d’emergenza.

Per esigenze aziendali ne abbiamo approntati due, uno per l’anteriore e quello posteriore (sfruttando gli attacchi preesistenti).

SOLLEVATORE IDRAULICO

E’ del tipo semplice tipo “alza e abbassa” (non è a posizione controllata), la leva di comando, in pratica, può assumere tre posizioni come quella di un normale distributore idraulico, con possibilità di rimanere fissata nei fondo corsa (alzato o abbassato) fino a che il cinematismo la fa automaticamente ritornare a riposo una volta che il sollevatore raggiunge l’estremità di lavoro.

Per le minori escursioni, basta riportare la leva al centro una volta ottenuta l’altezza desiderata.

La velocità di salita è notevole, fin troppo con motore ad altro numero di giri; nella discesa è presente una valvola parzializzatrice regolabile, sotto il sedile, che ne limita la velocità di discesa; la pompa olio è azionata dal motore e perciò indipendente.

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IMPIANTO ELETTRICO

Parte di esso è dislocato sotto la cuffia in plastica del cruscotto, i fusibili sono ben raggiungibili,il suono del claxon è adeguato all’uso, la fanaleria anteriore è poco più che simbolica perché dotata di lampadine  biluce di scarsa potenza; il contaore elettrico opera solo con motore in moto e misura effettivamente le ore di funzionamento, 1 ora di contaore corrisponde sempre ad 1 ora di orologio.

E’ presente l’interruttore di sicurezza avviamento sul pedale frizione


ZAPPATRICE ROTATIVA

L’attrezzo, nato per uso in risaia, deve essere considerato come una parte integrante della trattrice ed espressamente dedicata all’uso specifico, perciò nell’uso classico a cui viene chiamata una fresa tradizionale può mostrare qualche limite; tuttavia è in grado di svolgere adeguatamente la missione a cui viene essa chiamata.

Le lunghe zappe a forma di sciabola sono fissate con un solo bullone, si tratta di un fissaggio semplice ma non è difficile che saltuariamente qualche bullone si allenti, producendo allarmanti battiti  ciclici.

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Nell’uso normale su terreno non troppo compattato la funzionalità è buona, con la pdp a 540 giri min lo sminuzzamento è grossolano ma si possono ottenere profondità interessanti, con la 1000 giri lo sminuzzamento appare ottimo ma se se il cofano non è regolato bene la terra viene sparata  a distanza; la 540 giri è da preferire perché anche meno impegnativa per il motore.

La regolazione della profondità avviene col carrello posteriore tramite manovella a vite direttamente dal posto guida,

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questo però comporta sempre la presenza delle impronte lasciate dalle sottili ruote pivottanti, il cofano ha la regolazione delle molle di pressione  che lo tengono aderente alla battuta, che però essendo  collegate all’escursione del carrello di profondità, ne variano la pressione in funzione delle regolazioni dello stesso.

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L’efficacia delle zappette, con la presenza di erba, appare meno valida rispetto alle frese normali .

Con il terreno duro, ci sono maggiori difficoltà, poiché l’inevitabile leggerezza della fresa, rende difficile la penetrazione e produce reazioni e scossoni che si trasmettono a tutto il trattore.

Dal punto di vista della costruzione e carpenteria,la zappatrice appare ben studiata e realizzata, dopo 400 ore circa di lavoro, non si sono verificati cedimenti o fessurazioni, la componentistica è ottima, la trasmissione a catena laterale ha un registro catena a slitta interno al carter, e assieme alla coppia conica centrale si distinguono per non produrre calore anche dopo una giornata di utilizzo, che significa una bassa potenza assorbita e alto rendimento.

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I tappi di rifornimento di questi ultimi, recano stampigliati la capacità di olio nei rispettivi carter.

Il moto viene trasmesso attraverso il classico codolo ASAE da 1” 3/8  a sei scanalature e un giunto cardanico doppio fissato in modo classico (pulsante e molla) solo dal lato trattore.

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La separazione della fresa dal trattore è abbastanza agevole e anche il suo successivo riattacco non è difficoltoso, reso facile anche per la possibilità di spostare trattore e attrezzo a mano, purchè vi sia un decente allineamento.


MANUTENZIONE ORDINARIA

Sostanzialmente pratica, svelta ed intuitiva, il radiatore dispone di griglia sfilabile contro le impurità, i vari livelli sono ben verificabili senza problemi (l’astina livello olio trasmissione è posta sotto il sedile), il corpo filtro aria a secco necessita di essere parzialmente scostato (previo sgancio cinghia in gomma di fissaggio) per estrarre la cartuccia.

Per alcune operazioni meno frequenti, è necessario asportare le bandine laterali fissate con due galletti ognuna e che al successivo posizionamento occorre curare che alcuni tubi di servizio passino nelle cavità predisposte.

Gli unici due fusibili sono sistemati “volanti”  in portafusibili cilindrici posti vicino al polo positivo della batteria, quest’ultima ha la caratteristica di avere una forma particolare e un alloggiamento su misura, che necessita, in caso di sostituzione, di un accumulatore identico e appositamente realizzato, adatto ad automezzi giapponesi e perciò più costoso, orientativamente il 50/60% in più rispetto ad una batteria normale.

L’ingrassatore del manicotto reggispinta della frizione è raggiungibile solo sdraiandosi sotto il trattore perché inserito nell’interno della trave che fa da telaio del trattore.

La dislocazione dei vari tappi di livello/sfioro e le capacità dei relativi carter, sono debitamente illustrati e riportati in una tabella autoadesiva internamente al cofano motore; purtroppo tutte le scritte sono negli incomprensibili caratteri giapponesi.

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Per il reperimento dei ricambi di maggior consumo, esistono anche organizzazioni –in genere gli importatori più qualificati- che dispongono di magazzino ricambi con possibilità di ottenere consegne tramite corriere a prezzi tutto sommato ragionevoli.


GUASTI, ROTTURE e RIPARAZIONI

Nel complesso trattore-zappatrice ci è verificato l’usura della boccola, posta nel volano, guida

albero frizione, che ha necessitato l’apertura del trattore (vedasi).

http://www.tractorum.it/forum/officina-f33/kubota-xb1-esperienza-riparazione-frizione-6605/

Effettuata riparazione perdita dal radiatore.

Precedentemente all’acquisto, si nota che la trasmissione era stata aperta nel coperchio posteriore (zona pdp) e lo si nota per la presenza di pasta sigillante nelle zone di unione; anche il motorino avviamento è stato sostituito dal proprietario precedente.

CONSUNTIVO :

Pregi

- realizzazione accurata

- motore brillante

- guida poco impegnativa

- dimensioni contenute

- piattaforma di guida

- trattore senza compromessi

Difetti

- meccanica complessa

- posizione di guida un po’ raccolta

- manca termometro acqua

- motore con poco effetto volano

- fresa poco adatta agli usi classici

- motore sottodimensionato con usi gravosi della fresa


CONCLUSIONI

Questi trattorini sono prevalentemente destinati all’agricoltura per diletto oppure a sostituire il motocoltivatore nelle aziende agricole; nel loro complesso sono all’altezza della situazione, gratificano con una guida automobilistica ma dispongono di una meccanica “completa” e più complessa, perciò più gravosa in caso di guasti, anche se la qualità complessiva dovrebbe evitare sorprese.

Dal punto di vista funzionale non pongono problemi, la fresa nata per la risaia svolge onestamente anche gli altri compiti.

I prezzi di acquisto per esemplari “a posto” non sono certo bassi.

Macchina a lavoro

http://www.youtube.com/watch?v=2kbVONV3mN8&feature=plcp&context=C36d85ceUDOEgsToPDskLUtQgnKdu4tl47sv560E0d

Articolo a cura di Tiziano