L’automatic

 

L’evoluzione meccanica ha sempre tentato di sollevare il guidatore da incombenze di carattere pratico che rendevano difficile condurre una macchina complessa, perciò i progettisti di tutto il mondo hanno sempre cercato di delegare agli automatismi alcune funzioni di un mezzo meccanico.

Negli USA, mercato di riferimento mondiale, si stavano studiando a tutto spiano automatismi in tutti i settori dell’automotive e anche il settore agricolo non ne era immune, tuttavia le complessità in gioco, la conseguante diminuzione di rendimento e qualche problema di affidabilità, frenavano molto gli animi e si ricorse a qualcosa di meno complicato unendo semplicità e basso costo, poiché il mondo agricolo non era molto propense ad ardite innovazioni tecniche.

A parte qualche audaci trasmissioni idrostatiche e semiautomatiche (con tutti i rapporti innestabili sotto carico), sortirono le “mezze marce” innestabili sotto carico, che essendo tecnicamente possibili senza stravolgimenti, riuscivano a soddisfare l’utenza senza preoccupazioni; così anche la Fiat OM, sfruttando sapientemente le caratteristiche della trasmissione, propose sul mercato il 513R dotato di “mezza marcia innestabile sotto carico” sfarzosamente denominato come “AUTOMATIC”, ma in realtà più sapientemente definito “riduttore automatico d’emergenza” o “ampli couple” in alcune citazioni.

Il dispositivo sfrutta il principio della ruota libera e usa l’albero della presa di forza come seconda presa di moto per azionare il cambio.

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Come funziona?, normalmente la trasmissione con frizione a doppio stadio a pedale, riceve il moto rotatorio dal motore attraverso la propria frizione, perciò quando si preme a metà il pedale, quella del cambio si apre e interrompe il moto, mentre quella della pdp continuerà a ruotare; attraverso un rinvio ad ingranaggi il moto della pdp veniva tratto e inviato a valle della frizione del cambio e fatto ruotare nuovamente, però ad una velocità inferiore del 30% circo (e conseguente aumento della coppia) e tutto ciò senza interrompere il moto alle ruote, sia all’innesto che al disinnesto della riduzione.

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Il dispositivo “AUTOMATIC” era normalmente sempre disinserito e il trattore si guidava in modo normale, solo in funzione dei lavori effettuati e in previsione dell’uso del dispositivo si “armava” e si predisponeva la trasmissione all’uso azionando la leva apposita (anche in movimento) per poi, se necessario, disporre della funzione premendo a metà il pedale frizione e all’occorrenza agganciare la parte mobile del pedale per potere usufruire per tempi relativamente lunghi evitando di tenere premuto col piede il pedale frizione.

Terminata la fase d’uso bastava sganciare il pedale (con un semplice movimento del piede) e riportarlo a riposo, il trattore riprendeva la sua velocità normale; il dispositivo era usufruibile su tutti i rapporti, comprese le retromarce.

Particolare non secondario, con l’ “AUTOMATIC” inserito (pedale premuto a metà), per effetto della ruota libera, non si poteva usufruire del freno motore e nelle discese il trattore si comportava potenzialmente come una bicicletta, potendo raggiungere velocità pericolose.

Inoltre col dispositivo inserito, per fermarsi bisognava premere il pedale a fondo e in questo casa cessava la rotazione anche della pdp.

All’atto pratico l’uso del dispositivo AUTOMATIC non ha mai incontrato consenso da parte dell’utenza, sia per la poca praticità dell’inserimento che per gli inconvenienti che alla lunga emergevano; inoltre la grande capacità del motore a sopportare impegni gravosi, anche a bassi giri, aiutava molto il guidatore anche nei passaggi più complessi, inoltre già la frizione doppio stadio consentiva il disimpegno nell’uso con attrezzi azionati con la pdp.

Inoltre bisogna ricordare che il dispositivo era considerato “d’emergenza”, perciò per brevi periodi d’utilizzo, poiché con frizione premuta a metà (funzione inserita) si impegnava il cuscinetto reggispinta frizione e gli anelli di rasamento dell’albero motore ingeneravano usure precoci.

Anche la ruota libera era un congegno delicato soggetto a rottura.

Per potere fare un uso corretto bisognava essere “adulti, vaccinati e consenzienti”, ovvero capirne il principio di funzionamento e le limitazioni intrinseche; infatti buona parte dei dispositivi AUTOMATIC finì con la leva trucemente segata via, sia per inconsapevolezza di moti utenti, che per “non cadere in tentazione” di un uso irresponsabile…….sia per avere un migliore accesso al posto guida salendo dal lato sinistro.

Va notato che la quasi totalità degli utenti di un 513R automatic comprato di seconda mano, ignoravano l’esistenza del dispositivo non ostante la rutilante presenza della scritta sul cofano e della targhetta in alluminio che ne indicava l’uso, posta sul coperchio del cambio, integrata a quella dell’indicazione posizione delle marce.